Ogni 17 ottobre ci fermiamo a raccontare la povertà in ogni sua forma: non è solo assenza di reddito, ma significa anche meno opportunità, servizi e tutele. In queste righe spieghiamo perché esiste questa giornata e perché riguarda tutti.

Perché si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà?

La Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà si celebra il 17 ottobre per ricordare che porre fine alla povertà significa, prima di tutto, garantire diritti, opportunità e accesso ai servizi essenziali per ciascun individuo. Le sue radici risalgono al 17 ottobre 1987, quando al Trocadéro di Parigi migliaia di persone, guidate dal movimento ATD Quarto Mondo, posero una pietra commemorativa per affermare che l’estrema povertà è una violazione dei diritti umani e che combatterla è un dovere comune. Nel 1992 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituzionalizzato la ricorrenza con la Risoluzione 47/196, invitando gli Stati a promuovere azioni concrete contro la povertà.

La povertà nel mondo 

La povertà è una condizione in cui una persona non riesce a soddisfare bisogni essenziali come cibo, casa, salute e istruzione. Negli ultimi trent’anni il mondo ha compiuto enormi progressi nella riduzione della povertà estrema: dal 1990 al 2025, il numero di persone che vivono con meno di 3 dollari al giorno è sceso da oltre 2,3 miliardi a circa 831 milioni1. Tuttavia, crisi economiche, conflitti e cambiamenti climatici hanno rallentato questi risultati. Oggi quasi 700 milioni di persone, circa l’8% della popolazione mondiale, vivono ancora in povertà estrema, con una forte concentrazione nell’Africa subsahariana, dove i più colpiti restano i bambini e le bambine, che rappresentano oltre la metà di chi vive in queste condizioni2.  

Che cos’è la povertà multidimensionale?  

Si parla di povertà multidimensionale quando più aspetti della vita (salute, istruzione, condizioni abitative, accesso ai servizi) risultano compromessi insieme. Ad esempio, una persona povera può avere problemi di salute o malnutrizione, mancanza di acqua pulita o elettricità, scarsa qualità del lavoro o scarsa istruzione. In questo contesto si inserisce anche la povertà educativa, cioè la mancanza di opportunità formative, competenze, stimoli, infrastrutture scolastiche e ambienti favorevoli all’apprendimento fin dall’infanzia. Concentrarsi solo sull’aspetto economico non è quindi sufficiente per cogliere la vera realtà della povertà. La Giornata internazionale richiama la natura multidimensionale della povertà e il legame diretto con il primo dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU: porre fine alla povertà “in tutte le sue forme e ovunque”. Per raggiungerlo, l’ONU chiede di mobilitare risorse e cooperazione internazionale, così da fornire ai Paesi in via di sviluppo gli strumenti per attuare politiche efficaci contro la povertà. Vengono promosse inoltre politiche inclusive e sensibili alle disuguaglianze di genere, affinché entro il 2030 tutti, uomini e donne, possano avere pari accesso a risorse economiche, servizi di base, proprietà, tecnologie e strumenti finanziari, costruendo così basi solide per uno sviluppo equo e sostenibile. 

Il contesto italiano: tra povertà assoluta e povertà educativa 

In Italia, la povertà assoluta, situazione in cui una persona non riesce a coprire il minimo indispensabile per vivere, interessa circa 5,7 milioni di persone (9,7% della popolazione), e si accompagna a un rischio di povertà o esclusione sociale che coinvolge oltre 13 milioni di residenti. Il fenomeno è più grave al Sud, ma cresce anche nel Nord, segno di un divario che cambia forma più che diminuire3. I giovani sono la fascia più vulnerabile, mentre aumenta il numero di lavoratori poveri, rendendo la povertà una realtà sempre più trasversale4. A ciò si aggiunge la povertà educativa: oltre un giovane su otto vive in famiglie che non possono sostenere le spese minime per la crescita e la formazione, limitando così le opportunità di apprendimento e partecipazione culturale5.  

Cosa fa Helpcode a riguardo?  

Ogni comunità ha bisogno di gesti concreti per trasformare le parole in cambiamento. Helpcode opera in Italia e all’estero per contrastare la povertà, in linea con l’Obiettivo di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, puntando su istruzione, inclusione sociale e sostegno alle famiglie nei contesti più fragili. 

In Italia  

In Italia, dove la povertà assume diverse forme e colpisce anche i più giovani, Helpcode interviene contro la povertà educativa potenziando l’offerta formativa e l’accesso ai servizi. Il progetto Changemaker, per esempio, mira a trasformare l’area di Corigliano-Rossano in laboratorio innovativo per studenti e insegnanti, mentre il percorso FUTURA promuove la transizione digitale nelle scuole per ridurre il divario tecnologico. Le attività vanno dall’inclusione scolastica ai percorsi di cittadinanza globale, sempre con un approccio partecipativo. Tutto questo si inserisce nel quadro dell’obiettivo “No Poverty” dell’Agenda 2030, perché costruire opportunità reali significa ridurre la povertà non solo economica, ma educativa, culturale e sociale. 

All’estero 

La lotta alla povertà non conosce confini. Nei Paesi dove la vulnerabilità è più alta Helpcode lavora per contribuire all’Obiettivo di sviluppo sostenibile, contrastando la povertà in tutte le sue forme. L’organizzazione è attiva in paesi come Mozambico, Yemen, Tunisia, Libia, Nepal, Cambogia e Repubblica Democratica del Congo intervenendo con programmi integrati di educazione, sviluppo agricolo, sicurezza alimentare, microimprese e formazione professionale. Un progetto particolarmente rappresentativo è quello in Yemen, dove Helpcode promuove lo skill development e l’avvio di micro-imprese per famiglie vulnerabili, offrendo sostegno economico, formazione tecnica e accompagnamento all’autosufficienza. 

Un futuro migliore è possibile?  

La crescita economica è importante, ma da sola non basta per spezzare il ciclo della povertà. 
Servono investimenti in istruzione, inclusione e protezione sociale, insieme a una crescita più giusta e sostenibile. Con la sua attività Helpcode, contribuisce a creare resilienza, opportunità di reddito e coesione sociale, elementi essenziali per realizzare concretamente il primo obiettivo dell’Agenda 2030.  

Ogni gesto, anche piccolo, può fare la differenza: insieme possiamo costruire un futuro dove nessuno resti indietro.